REGISTI CONTRO

Scuola secondaria di Secondo grado: IIS AMARI-MERCURI di Ciampino Roma
Classe: IV CLM – Prof. / Prof.ssa Referente: LUCA PIERMARTERI

Presentazione del progetto:

l cortometraggio è stato realizzato dagli studenti della classe IVCLM dell’IIS AMARI-MERCURI, Liceo Artistico Indirizzo Audiovisivo e Multimediale, coordinati dal docente Luca Piermarteri, professore di Laboratorio, attraverso un percorso curricolare che ha trovato feconde intersezioni con l’Educazione Civica.

Dopo aver letto e visionato in classe i materiali dell’Associazione, gli studenti sono stati stimolati ad una discussione collettiva circa i diritti a cui si sentivano più legati ed è emerso quello alla libertà di espressione, tema sensibile alla platea di un liceo artistico. E dato l’indirizzo che stanno frequentando, si è deciso di orientarsi sui rapporti tra cinema e censura e i travagli subiti da quei registi contemporanei che sfidano i regimi autoritari in cui vivono, in alcuni casi pagando con il carcere e l’esilio, in altri cercando un delicato equilibrio tra ispirazione e distribuzione.

Divisi in gruppi, gli studenti si sono dedicati alla ricerca sulle fonti, imparando anche a riconoscerne attendibilità e prestigio. Le storie, selezionate da un lotto iniziale più ampio, sono state quelle:

1. IRAN, Mohammed Rasoulof. Regista, premiato a Cannes lo scorso maggio, costretto all’esilio dopo una condanna a 8 anni di carcere e alla fustigazione per “collusione contro la sicurezza nazionale”

2. PALESTINA, Hamdan Ballal. Regista, recente Premio Oscar, picchiato e arrestato dall’esercito israeliano nel mese scorso.

3. CINA, Jia Zhangke. Regista, Leone d’Oro a Venezia, si misura da anni con la censura del regime.

4. RUSSIA, Andrej Zvyagintsev. Regista, Leone d’Oro a Venezia, vive da esule in Francia per le sue posizioni anti Putin.

Ogni studente recita alcune dichiarazioni, citate senza interventi di scrittura originale, effettuate dagli stessi registi nel corso degli anni.

Le riprese sono avvenute durante le lezioni con il docente, in soltanto 3 sessioni da 2 ore, con l’ausilio del green-screen, con gli alunni divisi in ruoli e reparti. Si è poi proceduto all’analisi del girato e ad una sua stesa collettiva prima del final cut realizzato dal docente.

L’idea stilistica è quella di simulare un video “pirata” (il rumore digitale sul bianco, le barre anni ’90, i glitch sonori e grafici) con interviste realizzate come fossero foto segnaletiche. Il materiale di repertorio sovrimpresso – “No other land” e “Still Life” – alludono alle opere dei registi, testimoniando anche il lavoro di ricerca sul cinema contemporaneo d’autore, che ha avvicinato gli studenti ad opere e stili complessi, come anche per gli altri film di riferimento come “Il seme del fico sacro” e “Leviathan”.

In definitiva un percorso arricchente in cui si è praticato una didattica laboratoriale rigorosa e tenace, rendendo gli studenti ancor più consapevoli della loro condizione “privilegiata” e di come il cinema è stato e rimanga una formidabile arma di denuncia contro ogni violazione dei diritti
civili.