Scuola secondaria di Secondo grado: IISS E. Vanoni-Nardò di Nardò Lecce
Classe: 5B Grafica – Prof. / Prof.ssa Referente: Eleonora Guarneri
Presentazione del progetto:
Spesso pensiamo che la violenza sulle donne sia qualcosa di esterno, lontano dalle nostre vite, ma può insidiarsi anche nelle relazioni più intime e inaspettate. In questo video, esploreremo una storia fittizia, ma tristemente verosimile, che ci aiuterà a capire i meccanismi subdoli della violenza di genere, concentrandoci in particolare su come può manifestarsi all’interno di una relazione sentimentale tra giovani.
Una ragazza di 18 anni, Asia. Come molti di voi, Asia vive le emozioni intense del primo amore. Filippo, il ragazzo che le ha rubato il cuore, all’inizio è premuroso, attento, pieno di attenzioni. I primi mesi della loro relazione sono idilliaci, fatti di risate, progetti e la sensazione di aver trovato l’anima gemella.
Ma, lentamente, qualcosa inizia a cambiare. All’inizio sono piccole cose, quasi impercettibili: un commento sarcastico sull’abbigliamento di Asia, un controllo sul suo telefono “perché si preoccupa”, un velo di gelosia possessiva mascherato da amore. Asia, innamorata e desiderosa di non rovinare l’armonia, tende a minimizzare questi episodi, a giustificare il comportamento di Filippo con lo stress o l’insicurezza.
Col tempo, le dinamiche si fanno più pesanti. Le critiche diventano insulti, le richieste di controllo si trasformano in divieti, la gelosia sfocia in rabbia. Filippo comincia a isolare Asia dalle amiche, a criticare la sua famiglia, a farla sentire in colpa per ogni sua azione. Le scuse si alternano alle accuse, creando in Asia una confusione emotiva sempre più profonda. La paura inizia a farsi strada, un’ombra che oscura l’amore idealizzato dei primi tempi.
La storia pur essendo immaginaria, riflette dinamiche di violenza psicologica molto comuni. È fondamentale capire che la violenza non è solo fisica: le parole che umiliano, il controllo ossessivo, l’isolamento affettivo sono forme di abuso che minano l’autostima e la libertà della vittima.
Spesso, chi subisce violenza si sente intrappolato in un ciclo difficile da spezzare. La paura, la vergogna, la dipendenza emotiva, la speranza che il partner “torni come prima” sono tutti fattori che rendono difficile chiedere aiuto.
È cruciale riconoscere i segnali precoci di una relazione tossica: l’eccessiva gelosia, il bisogno di controllo, le critiche svalutanti, l’isolamento dagli affetti. Questi non sono segni d’amore, ma campanelli d’allarme che indicano un potenziale pericolo.