Purtroppo, il mondo tormentato che osservavamo un anno fa, alla ripresa del nostro concorso “Un corto per i Diritti Umani”, non è diventato “più saggio” negli ultimi 12 mesi. Anzi. Alla guerra che si prolunga alle porte dell’Europa, si è aggiunto un nuovo devastante conflitto in Medio Oriente.
Ovviamente non esistono risposte semplici a tali situazioni, ma sembra doveroso ricordare che la distruzione e lo sterminio non sono mai state vie percorribili. Questi tragici eventi non possono che indurci a raddoppiare i nostri sforzi per promuovere i Diritti Umani, come garanti di pace e tolleranza.
L’unica guerra per cui vale veramente la pena di combattere è quella contro l’ignoranza, la discriminazione e l’odio. Insegnanti e educatori sono in prima linea in questa battaglia per forgiare coscienze capaci di resistere al veleno dell’intolleranza. Vi ringraziamo sentitamente per il vostro supporto alla nostra iniziativa e non lasciate che nessuno ne minimizzi gli effetti, perché anche un piccolo contributo alla pacificazione del mondo non sarà mai vano.
E se ti chiedi come il tuo lavoro potrebbe avere qualche effetto, ora o in futuro, sul corso degli avvenimenti che si stanno svolgendo oltre i nostri confini, ricorda le parole di Elena Roosevelt:
“Dove iniziano, dopo tutto, i diritti umani universali?
In piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non si possono vedere sul mappamondo…
Tuttavia, si tratta del mondo della singola persona, il vicinato in cui vive, la scuola o università che frequenta, la fabbrica, ditta o ufficio in cui lavora.
Questi sono i luoghi in cui ogni uomo, donna e bambino cerca giustizia, opportunità e dignità eguali, senza discriminazione…
A meno che questi diritti non abbiano un significato lì, essi avranno poco significato altrove.
Senza un’azione concordata da parte dei cittadini per far sì che vengano seguiti nel proprio ambiente, cercheremo invano progressi nel più vasto mondo.”