Menzione di Merito per la Sceneggiatura
Sculoa Secondaria di Primo Grado: IC “Peppino Impastato” di Veglie Lecce
Classi 3^ A-B-C-D-E-F – Referente: Prof. Giuseppe De Tommaso
Presentazione del progetto:
L’art. 25 comma 2, della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”, dice che “La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza” ma non specifica quali siano queste “speciali cure” e l’ “assistenza” mentre nel comma 1 nel medesimo articolo è specificato che “Ogni individuo” (adulto, ovviamente con le conseguenze ricadute per i propri figli) a tutto ciò che gli consente di vivere una vita dignitosa: salute, alimentazione, vestiario, abitazione, cure mediche, servizi sociali necessari, sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia “o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”.
Mai viene citato né in questo articolo né negli altri della Dichiarazione dei Diritti Umani il diritto al gioco che spetta ai bambini. I legislatori “Mondiali” si sono accorti di questa mancanza solo nel 1989, anno in cui, all’ONU, il 20 novembre, fu approvata la “Dichiarazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” dove all’articolo 31 si sancisce il diritto al gioco: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età”.
Il corto vuole mettere in evidenza come questo diritto sia poco preso in considerazione dai “Stati parti” o come sia falsamente e/o erroneamente interpretato dagli Stati, soprattutto da quelli ricchi e sviluppati industriali.