IISS “J.M. KEYNES” di ASTELMAGGIORE (BO)- Classe 2BM
Prof.ssa referente: Anna-Grazia Zampiccinini

Il progetto ha riguardato sia la scrittura di un testo che è in allegato e di un video inviato con la modalità prevista.
Il lavoro è il risultato di una serie di attività svolte in classe ed a casa , che ha permesso alle ragazze e ai ragazzi di riflettere sul tema dei diritti umani, in modo particolare sull’art. 2 della Dichiarazione.
Come è scritto anche nel testo in allegato la parola EMARGINAZIONE è stata “girata e rigirata tra le nostre mani” permettendo ai ragazzi di conoscersi /riconoscersi in una situazione che fa parte della loro quotidianità…non sono emerse soluzioni immediate e risolutive, ma forse già il fatto di trovare l’occasione, con vari strumenti durante l’attività didattica, per mettersi in gioco con tanta fatica è già stata una tappa verso la soluzione.

ART.2 DICHIARAZIONE UNIVERSALE PER I DIRITTI DELL’UOMO

Quando penso alla parola emarginazione mi viene
naturale pensare alla scuola. Credo sia il posto
dove i giovani si sentano più soli. (Roberta)

Nella mia classe c’è una ragazza cinese carina e
gentile… che però viene esclusa perché non parla
molto bene la nostra lingua, o forse perché è
straniera e quindi diversa. (Emma)

Sin dalle elementari venivo esclusa dai miei
compagni da ogni attività che facevano a scuola,
sport, giochi o sennò lavoretti in gruppi. Alle
medie le cose cambiarono: non venivo esclusa
dalle attività perché tutti si trovavano bene con
me, ma c’erano alcuni compagni che mi
allontanavano solo perché ero musulmana. (Kainat)

Camminiamo per i corridoi della scuola durante la
ricreazione: si cammina in gruppo, al centro i
leader e poi ci sono quelli che “rimangono dietro o
di lato, quelli meno importanti”, dei quali non si
sente la presenza o la mancanza: anche questa è
emarginazione. (Virginia)

In classe abbiamo raccontato attraverso il gioco
del SE FOSSE l’emarginazione, l’abbiamo girata e
rigirata tra le nostre parole e pensieri per partire
da noi nelle nostre relazioni, con i nostri
compagni forse è già questa una soluzione.

SE FOSSE UN LUOGO:
Penserei al carcere perchè i detenuti sono tenuti
fuori dalla società: vengono rinchiusi in una cella,
mentre il mondo va avanti fuori senza di loro.
(Martina L.)

Penserei ad un campo di concentramento perché
fu un grande esempio nella storia
dell’emarginazione degli ebrei. (Simone)

Penserei ad un luogo con un grande muro che
divide, isola, rende invisibili … (Michela)

SE FOSSE UN OGGETTO:
Penso alle forbici perché sono uno strumento che
taglia ,divide le cose per esempio la carta, ma in
questo senso le persone. (Valentina)

Immagino una rosa i cui petali sono le persone
che si sentono superiori, apprezzati da tutti.
mentre le spine sul gambo sono le persone
emarginate che vengono viste come un peso,
qualcosa da eliminare. (Martina B.)

Penso ad un cubo che ha gli spigoli e per questo
non rotola; la sfera quando la appoggi a terra può
rotolare ovunque e mi ricorda la libertà e
l’uguaglianza, il cubo invece mi ricorda qualcosa di
fermo e di negativo. (Gaia)

SE FOSSE UNA GIORNATA:
Penserei al lunedì perchè inizia la settimana e
si tende ad essere tristi e stanchi. (Sanu)

Una giornata di sole ma ….ecco…appare una
nuvola nel cielo…. (Micol)

SE FOSSE UNA POESIA:
“Ogni giorno così, ogni giorno più solo/a,
aspettando un punto d’incontro.” (Chiara)

“L’emarginazione è solitudine,
è come il silenzio e il buio della notte,
è come il dolore invisibile
è la tristezza nel volto delle persone.” (Emma)