IS “Ferdinando Galiani” di Napoli (NA) – Classe 4 B;F
Referente: Prof.ssa Saporito Simona
Nel dicembre del 2017, Arturo, uno studente di 17 anni, veniva aggredito, accoltellato e gravemente ferito da una babygang di ragazzini, nessuno dei quali aveva compiuto la maggiore età. Tutti i giovani aggressori, il più piccolo dei quali contava 12 anni, avevano abbandonato la scuola.
La vicenda colpì molto noi tutti che scendemmo in piazza per manifestare solidarietà ad Arturo e chiedere alle Autorità interventi più incisivi a tutela del diritto allo studio.
E’ nata così l’idea di affrontare con i docenti delle classi IV A e IV B dell’I.T.E.S. F. Galiani, già coinvolte ad inizio ottobre nel Meeting dei “Diritti e Responsabilità” e nella marcia della Pace Perugia-Assisi, il tema del diritto allo studio e con esso quello della dispersione scolastica, fenomeno molto presente nel contesto sociale in cui opera la scuola, per sviscerarne le cause e cercane, ove possibile, i rimedi.
Attraverso gli studi e le ricerche effettuate abbiamo preso coscienza da un lato di essere fortunati a vivere in un paese quale l’Italia, dove ci si sforza di rispettare i diritti di tutti e, lì dove palesemente vengono disattesi, ci si interroga su come fare e quale soluzione migliore trovare; dall’ altra che i diritti che appunto dovrebbero essere universalmente riconosciuti di fatto non lo sono.
In quest’anno ci è apparso chiaro che esistono problematiche scottanti non solo da noi, ma in molti/troppi paesi esteri, dove parlare del rispetto, principalmente di alcuni diritti tra cui il diritto allo studio, è veramente quasi un’utopia.
Con il video abbiamo, dunque, voluto richiamare l’attenzione su quei paesi in cui il diritto allo studio è quasi del tutto negato, evidenziando, con la scomparsa degli alunni dall’aula, la differenza tra il nostro paese e quelli extraeuropei.
Abbiamo poi voluto richiamare l’attenzione sul fatto che in Italia la fuga degli studenti è in continua crescita e che molti di quelli che abbandonano le scuole finiscono per intraprendere la strada dell’illegalità (vedi babygang).
Abbiamo poi cercato di trovare alcune soluzioni al problema, richiedendo un maggior impegno economico da parte dei Governi, sollecitando la creazione di centri di ascolto all’interno delle scuole, e promuovendo attività sportive extrascolastiche per togliere i ragazzi dalla strada.
Infine, con la traduzione in L.I.S. abbiamo voluto ricordare il disagio sociale, fisico , psichico che tanti di noi affrontano e che spesso condiziona il successo scolastico.
La strada da percorrere per il raggiungimento della pace, della solidarietà, della giustizia e, in sintesi, della reale applicazione dei diritti umani è veramente molto lunga, ma siamo giovani e più che certi che con il nostro travolgente entusiasmo, partendo dai piccolissimi gesti quotidiani, riusciremo a cambiare il mondo con un effetto valanga.